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Il popolo di Laurino è stato sempre devoto al culto del Cristianesimo, come dimostrano i sepolcri di Donato Pinto, di Matteo Sangiovanni, di Andrea Pepoli, e le sei parrocchie a ciascuna delle quali intorno all'anno mille era preposto un Abate. in quel tempo c'erano sei monasteri, una Grancia, sette chiese, undici cappelle private, la Curia Vescovile del dipartimento di Novi Velia ed un Seminario Diocesano dove si tafserirono perfino seminaristi del VAllo di Diano, da cui dovettero fuggire nel periodo delle lotte.

Le Chiese Parrocchiali

La chiesa di Ognissanti è antichissima. Stando a quanto afferma D. Gennaro Puglia, fu costruita su un tempio pagano, come si deduce da alcune caratteristiche proprie del paganesimo, quali la sopraelevazione sui quattro lati, il vestibolo nella giusta posizione del Pronao e l’impiego del calcestruzzo con laterizi e pietre a catena. Questa parrocchia occupava un posto preminente nella gerarchia della Curia se si pensa che i suoi parroci arrivarono a contestare alla Collegiata il diritto di priorità sul suono delle campane nei giorni di festa. Nella chiesa sono conservate belle pitture tra cui l’Adorazione dei Magi che risale alla seconda metà del 400 e fa parte del coro, ricco di arte; nella parete di destra della navata si trova un bel quadro ad olio mal restaurato.

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La chiesa dell’Annunziata risale al 1500 e aveva il patronato sul sodalizio dell’Annunziata, sullo Xenodochio e sull’Orfanotrofio. È ad una sola navata, ha un altare maggiore con molte decorazioni ed una stupenda aquila nel Ciborio. Vi è raffigurata la Madonna con l’Angelo in una pregevole pittura del 1577 ad opera di Girolamo Siciliano. Si notano in particolare l’altare della Madonna della Neve e l’altare di S. Giuseppe. Il soffitto è riccamente decorato con l’immagine di Sant’Elena.


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Nelle adiacenze del convento di Sant'Antonio da Padova c’è la chiesa di Sant’Antonio da Padova. Il portale ligneo d’ingresso, con figure in bassorilievo di Sant’Antonio, San Francesco e altri santi, opera di Gerolamo Consulmagno, maestro di intaglio di Aquara, introduce in uno spazio decorato da stucchi pregevoli, con un altare maggiore anch’esso in legno, attorniato da altri otto altari fatti costruire da note famiglie patrizie.

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Le Chiese ex - parrocchiali

  • La chiesa di San Matteo fu una delle prime parrocchie ad essere unite alla Collegiata nel 1259 con Bolla del Vescovo di Capaccio, Benvenuto. Possedeva una campana di grandi dimensioni che fu poi messa nella torre campanaria di S. Maria Maggiore.
  • La chiesa più grande, capace di contenere 500 persone, è quella di San Pietro, di cui restano solo pochi ruderi. L’altare maggiore con le sue pitture fu collocato nella Collegiata.
  • La chiesa di San Lorenzo è molto antica; vi si trova un grande crocifisso in legno del 1408 con lascritta “Magister Nicolaus me fecit”. Vi si trova inoltre una vecchia campana che la tradizione vuole che fosse suonata solo nei momenti più gravi per chiamare a raccolta il popolo, come in caso di guerre, di invasioni o altre calamità.
  • Nella chiesa di S. Biagio si conserva una preziosa tela che copre l’altare maggiore e che raffigura la deposizione della Croce e reca la firma dell’autore: “Laurentibus P. Ab. Arnoro de Padula pingebat 1606”. Ai piedi dell’altare di S.Stefano una pittura davvero rara rappresentante l’ultima cena e la cattura di Cristo con S. Pietro che taglia l’orecchio a Malco; la scena termina con la crocefissione.
  • La chiesa di San Biagio fu costruita nel 1352 dalla famiglia Santoro. Sull’altare maggiore si trova una bellissima tela detta Deposizione della Croce,. Nella parte dell’evangelo era situata la Cappella del Promartire Santo Stefano. La predella su legno di questo Altare, che ora si trova vicino a quello della Pietà, è molto antica: in mezzo vi è rappresentata l’ultima cena, a sinistra la cattura del Redentore e in mezzo la scena della Crocifissione. Sono presenti la statua di San Biagio, l’altare della Concezione e quello della Madonna del Carmine della famiglia Del Gizzi.

Le Cappelle

  • La cappella urbana di Santa Elena fu edificata sulle rovine della casa paterna dove la Santa ebbe i natali. In seguito fu ingrandita. La cappella è coperta con volta a botte con otto quadri dipinti sull’intonaco che esprimono i principali fatti della Santa. Nella nicchia dell’Altare Maggiore si trova la statua in legno di Santa Elena.
  • La cappella di Santa Eliena si trova nella Grotta del Bosco di Pruno. Qui la Santa condusse vita anacoretica e morì: la cappella è divenuta pertanto santuario per i laurinesi, ad opera del municipio che vi fece erigere un altare e vi fece collocare una statua in marmo. Nella parte sinistra dell’altare si vede l’antico sepolcro della Beata.
  • La cappella di San Michele Arcangelo fu eretta dai Longobardi nella grotta delle falde del Monte detto Costa della Salvia. Sull’altare nel 1800 fu eretta una statua del santo.
  • La cappella della Madonna della Scordata, eretta a fianco della porta del paese detta di San Domenico, anticamente della Chiaia. Questa cappella sita nel dominio della parrocchia di S. Biagio non possiede un altare.
  • La cappella di Santa Maria del Carmelo si trova sulla parte settentrionale del paese. Vi fu trasportato nel 1776 il bellissimo altare di legno della Collegiata, sormontato da una piramide della forma di un arco di trionfo a tre fornici. Lo decorano quattro statue. Sull’altare si trova l’immagine di Nostra Signora del Carmine dipinta su una tavola. In questa cappella, aggregata alla Collegiata si trovava la Congrega di Gesù, che venne sciolta.
  • La cappella di Santa Maria delle Grazie fu fondata dalla famiglia De Luca; sul muro ci sono alcune immagini dipinte nel 1599; vi si trova l’altare di S. Eligio con sepoltura.
  • Ci sono poi altre cappelle: quella di San Cataldo; vicino a quella della Madonna del Monte; quella di San Rocco, quella di San Giovanni; quella di Santa Maria del Mondo, di Patronato della famiglia Perrelli.
  • Ci sono poi alcune cappelle private, quali quella di Santa Lucia della famiglia dei signori Gaudiani; di San Nicola del pozzo edificata nel 1565, che ora appartiene alla famiglia Ippoliti; di S. Nicolò da Bari della famiglia del Barone Giardulli, passata poi ai Baroni Pernotti nel perimetro della Parrocchia di Ognissanti.

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